Le tende a ombrello sono l’ultimo grido della tenderia più modesta, ma indispensabile in una casa moderna, quella cioè che è destinata a proteggere i pavimenti dei bagni dall’acqua che quasi inevitabilmente schizza dalla doccia.
Consistono in una tenda di plastica dotata di fori nella parte superiore, attraverso i quali avviene il fissaggio con gli elementi di sostegno. Questi sono — e di qui ha origine la definizione di « tenda a ombrello » —fili metallici (alluminio oppure acciaio inossidabile) a forma di semiarco, fissati per una estremità a una piastrina avvitata a muro. Questi elementi, che dall’altra estremità sorreggono la tenda attraverso i punti di fissaggio, sembrano proprio un telaio di ombrello, ovviamente però senza il suo rivestimento.
Il vantaggio di questo sistema, rispetto a tutti gli altri utilizzati per la doccia di casa, consiste nel fatto che gli elementi metallici possono essere facilmente « chiusi », possono cioè essere fatti ruotare sull’asse comune fino a quando poggiano tutti da una parte. e non occupano lo spazio sopra il piatto della doccia o sopra la vasca da bagno. Aprendosi e chiudendosi come un ventaglio, ha in pratica due soli punti « delicati ». Si tratta del supporto in cui sono infilati i raggi dell’ombrello (una decina in tutto), e degli anelli con cui le tende di plastica sono fissate ai raggi.
Occorre dire, innanzitutto, che il supporto deve essere fissato con estrema attenzione e precisione, affinché questa tenda per doccia funzioni come dovuto. In altre parole la piastrina su cui è fissato il supporto deve essere nella posizione esatta (al centro del bagno o del piatto della doccia), e fissata in modo perfettamente parallelo al pavimento (altrimenti, aprendosi, l’ombrello risulterebbe storto). Per garantire un lungo e corretto funzionamento di questo « ombrello da doccia », basta assicurarsi che il supporto degli elementi metallici consenta il loro corretto movimento, che cioè sia pulito. Trovandosi sopra il getto dell’acqua della doccia. non dovrebbe raccogliere depositi calcarei; ma qualche spruzzo, un po’ di sapone, gli stessi detersivi che si usano periodicamente per pulire la stanza da bagno, potrebbero provocare incrostazioni o depositi in grado di bloccare il movimento. Basta allora sfilare i singoli raggi, allentando con un cacciavite la vite di fissaggio nei modelli che ne dispongono. Dopo avere pulito rimontare.
In alcuni modelli il supporto dell’ombrello dispone anche di una sbarra verticale, alta 30 o 40 cm, che serve allo scorrimento dell’impugnatura mobile della doccia. In tal caso il fissaggio avviene per mezzo di due punti avvitati a muro: quello normale dell’ombrello. e quello alla base dell’asticina. Un’avvertenza: dovendo fissare l’impianto, nella maggior parte dei casi, su piastrelle. operare con estrema cautela, onde non romperle; si consiglia l’uso di un trapano elettrico, dopo avere passato sulla parte da trapanare un batuffolo impregnato di petrolio.
Se dovesse cedere uno degli « anelli » della tenda, in altre parole se dovesse rompersi il bordo superiore del nylon fra i fori ci sono poche speranze di salvare il tutto con ago e filo; è necessario, in questo caso, inserire un anello di ottone, quindi cucirlo alla tenda, meglio’ àncora se in posizione leggermente spostata rispetto all’anello che ha ceduto.