Costituiscono senza dubbio il sistema più diffuso per appendere le tende e nel contempo per manovrarne la posizione. In relazione al tipo di tenda che si vuol montare possono essere fissate alle pareti, ai cassonetti delle tapparelle o direttamente al soffitto. In alcuni casi poi si usano delle piccole riloghe anche per le tende applicate direttamente ai vetri. Come si è detto, le riloghe sono essenzialmente costituite da profilati metallici (alluminio o ottone) variamente sagomati. Tra questi il più noto, anche se via via superato da forme più moderne e funzionali, è il binario a doppio T, con il quale sono state appese milioni di tende per gli usi più disparati.
Indice
Consigli generali
Dovendo montare una tenda con riloga, è necessario tener conto di alcune semplici regole generali. Se la finestra è incassata nel muro, la riloga dovrà essere lunga quant’è largo lo stipite superiore esterno dell’incasso. La tenda, in questo modo, nasconderà completamente la rientranza nel muro. Non è necessario che la riloga sporga tanto dalla parete, sono sufficienti 8-10 cm. Se sopra alla finestra (o porta finestra) è sistemato il cassonetto delle tapparelle e questo è sporgente dalla parete, si potranno adottare due soluzioni. Se i soffitti sono bassi 2,80-3,10 m, la riloga può essere fissata direttamente al soffitto in modo che la tenda venga a trovarsi a 5-8 cm dal cassonetto. La riloga dovrà, in questo caso, non solo essere lunga quanto il cassonetto, ma dovrà anche avvolgerlo sui lati. Se i soffitti sono molto alti, si applicherà la tenda mediante staffe a squadra fissate all’intelaiatura del cassonetto, oppure, ma in tal”‘ caso le staffe dovranno essere più robuste e grandi, alla parete. Se il cassonetto è molto sporgente e le tende pesanti, potrà essere necessario usare staffe murate nella parete. Nel tener conto della distanza delle tende dalla parete, è necessario considerare anche il movimento fatto dai battenti della finestra quando vengono aperti. Se la finestra o la porta finestra sono di uso comune e frequente, sarà necessario che la manovra dei battenti non sia intralciata dalla tenda che ne verrebbe fra l’altro rovinata.
Se su di una parete sono disposte due o più finestre l’una accanto all’altra, la soluzione migliore è sempre quella che prevede il rivestimento con tende dell’intera parete che diventerà un’ininterrotta sorgente di luce diffusa. Quando lo spazio disponibile è ridotto o quando porte o finestre sono sistemate in una profonda rientranza, è necessario ricorrere all’applicazione delle tende direttamente al telaio mobile di finestre e porte facendo uso delle piccole e apposite riloghe oppure di altre soluzioni come indicato più avanti. Anche se in rapido declino, la mantovana merita qualche parola. Essa dovrà essere più arricciata della tenda se fatta con lo stesso tessuto, oppure quasi liscia se realizzata con tessuto diverso e pesante. La mantovana deve estendersi sullo stesso percorso delle tende. La si potrà fissare o sulla tavoletta che sostiene i binari, oppure mediante appositi profilati con ganci e clips.
La manovra
La manovra delle tende può assumere le seguenti forme: da un solo lato (destro o sinistro); ai due lati con congiunzione al centro, ai due lati con sormonto in centro. A questi tre sistemi fondamentali, la realizzazione pratica dei quali viene descritta nel parlare dei singoli tipi di riloghe, se ne aggiungono altri che prevedono manovre multiple con parti fisse e in movimento o con velocità differenti in rapporto alle fasi di apertura e chiusura.
Si tenga comunque conto che allontanandosi dai tre esempi fondamentali, le difficoltà di realizzazione aumentano e le possibilità di guasto si fanno più frequenti. Gli elementi che consentono la manovra delle tende a riloga sono i profilati o i binari, i carrelli o gli scivoli, le carrucole di varie forme e dimensioni, i cordoni, i tenditori ed i contrappesi.
Binario a doppia T
Attorno a questa tipica forma di binario per tende scorrevoli, sono state realizzate recentemente molte forme composite di profilati con le quali è possibile disporre in un sol blocco binari semplici, doppi o tripli, supporti per mantovane o per rivestimenti del profilato e agganci regolabili per le staffe di sostegno. Il binario a doppia T, però, resta ancora in auge: ne descriveremo quindi il montaggio ed il fissaggio, che può essere ad una tavoletta di legno o ad appositi supporti con adatti intagli sagomati, effettuato sia al soffitto, sia alle pareti.
Fissarlo alla tavoletta: prese le misure della larghezza della tenda completa come indicato nel capitolo precedente, si taglia una tavoletta di legno di questa lunghezza, larga 10 cm e con uno spessore di 2 cm. I due spigoli esterni della tavoletta vanno arrotondati con una raspa (fig. 4). Se la tenda dovesse essere posta ad una distanza dalla parete superiore ai 10-15 cm, sarà necessario preparare una tavoletta più lunga o, meglio, un telaietto di legno a C in modo da poter girare le tende attorno alla protuberanza (cassonetto della tapparella ad esempio) o comunque da poter nascondere la finestra. Posata la tavoletta sul tavolo col lato su cui va applicato il binario rivolto in alto, si traccia la o le linee guida per il percorso del binario. Se la tenda non dovrà avere sormonto o se ne è prevista l’apertura su di un lato, il binario da fissare sarà uno solo. II suo percorso sarà rettilineo e centrale rispetto alla tavoletta. Se non si usa la mantovana ma una cornicetta che nasconda carrelli e binario, quest’ultimo potrà essere fissato più vicino al bordo esterno della tavoletta (minimo 3 cm). Se si vuole che i due teli della tenda si sormontino, il binario dovrà essere doppio (uno per ciascun telo). Nel primo caso si acquisterà un binario lungo quanto la tavoletta più cinque centimetri; nel secondo serviranno due segmenti di binario lunghi quanto la metà della tavoletta più 15-25 cm.
Nel caso del binario doppio il percorso dei due segmenti dovrà essere quello indicato in fig. 4. Il binario a doppia T può essere piegato in senso trasversale senza cercare però di fargli fare angoli troppo acuti. Per fargli assumere la forma di S richiesta si procede come segue. Posare il binario coricato su di un fianco, sul tavolo da lavoro e disporlo in modo che ne sporgano venti centimetri. Mantenendo il binario aderente al piano del tavolo (ci si può aiutare con un pezzo di legno) e perpendicolare allo spigolo di quest’ultimo, col palmo della mano si piega in basso la parte sporgente per circa 3 cm. Si capovolge ora il binario e lo si sposta in fuori di 6-7 cm. Si ripete ora l’operazione di piegatura in basso in modo da non raddrizzare la piega fatta in precedenza. La piegatura sarà sufficiente quando il tratto di 20 cm risulterà parallelo al resto del binario (fig. 5). Ripetuta l’operazione per l’altro binario, si esegue una prova di montaggio posando i binari sulle tracce di matita fatte in precedenza. Segnare di quanto sporgono dalla tavoletta i due lati di binario. Queste estremità dovranno essere piegate ad angolo retto facendo in modo che distino dall’estremità della tavoletta un paio di centimetri. Per piegare ad angolo retto il binario è necessario inciderlo con un seghetto da metalli come illustrato in fig. 8. La piega dovrà essere eseguita ad una distanza dall’estremità pari a quanto il binario sporgeva dalla tavoletta più cm 2,5. Il fissaggio del binario alla tavoletta va fatto con le apposite piastrine sagomate. Quando si stringono le quattro viti il binario resta perfettamente bloccato. Prima di fissare il binario, tuttavia, è necessario segnare sulla tavoletta (lato su cui si fissa il binario) la posizione dove verranno a trovarsi le squadrette di sostegno. Per evitare errori questa operazione conviene sia fatta quando le squadrette sono già fissate alla parete. Si segnerà il contorno della squadretta e la posizione dei fori per le viti di fissaggio.
Per facilitare il fissaggio del binario è opportuno ricavare un incasso per la squadretta profondo un paio di millimetri. Preparare i fori con un succhiello. Nel caso la tavoletta dovesse essere fissata al soffitto non si useranno le squadrette, ma dei tasselli ad espansione (dal momento che è sempre faticoso lavorare con le braccia in alto in cima ad una scala, si consiglia di preparare tutto quanto è possibile a terra).
Fissaggio diretto alle squadrette: non è sempre necessario ricorrere alla tavoletta per il fissaggio del binario, il quale, specialmente in caso di tende leggere, può essere fissato direttamente ai supporti a squadra dotati degli appositi intagli. Mentre però con la soluzione precedente potevano essere sufficienti due soli supporti, in questo caso sarà necessario usarne di più: almeno uno ogni 50 cm. I supporti esistono con uno o due intagli e, alcuni modelli, sono anche allungabili. Fissati i supporti alla parete si allentano le viti poste in corrispondenza di ciascun intaglio, si inserisce il o i binari e una volta posizionati nel punto desiderato li si blocca stringendo le viti di fissaggio. Su questi supporti non può essere fissata la mantovana. Le tende sono quindi fatte in modo da nascondere il binario quando sono chiuse.
Carrucole ed elementi accessori: prima di fissare la tavoletta ai supporti a squadra applicati alla parete e dopo aver infilato i binari negli intagli dei supporti (se si usa questa soluzione), è necessario fissare le carrucole su cui si farà scorrere il cordoncino di manovra. Sia nel caso di tenda doppia con sormonto, sia in quello più semplice di tenda a telo unico apribile da un solo lato, le carrucole da usare sono due, una a ciascuna estremità e diverse fra loro. Dal lato dove si farà pendere il cordone ed il o i suoi contrappesi per la manovra, va montata una carrucola doppia con perno orizzontale (fig. 6).
Si allenta la vite di fissaggio e si infilano gli intagli delle carrucole nella T inferiore del binario. La si fa scorrere fino all’estremità dove viene fissata. La stessa cosa si fa con l’altra carrucola semplice a perno verticale. Nel caso di binario unico le due carrucole serviranno anche da blocco per i carrelli della tenda. È quindi necessario infilare questi ultimi sul binario prima di inserire e fissare la seconda delle carrucole. Nei binari doppi, invece, per impedire che i carrelli possano sfilarsi dai binari e far così cadere le tende, è necessario applicare alle estremità interne del binario un’apposita piastrina sagomata (fig. 6). L’estremità esterna della tenda, infine, deve essere fissa, mentre quella interna è mobile. Il fissaggio della tenda può essere fatto in diversi modi. Un primo sistema è quello di infilare alle estremità esterne del binario, esternamente alle carrucole, apposite piastrine con occhiello su cui fissare la tenda con dei punti o legandovi il cordoncino doppio dell’arricciatura. Più pratico è invece il ricorso a piastrine dello stesso tipo usato alla estremità interna del binario. In questo caso la piastrina servirà per impedire che il primo carrello (quello esterno) possa muoversi; come appendere le tende: i carrelli per i binari a doppia T sono costituiti da due rullini di ferro montati su un occhiello a forma di U. I due rullini scorrono sulla T inferiore. All’occhiello si possono fissare dei ganci che, a loro volta, verranno poi inseriti in apposite asole ricavate sulla fettuccia usata per arricciare la tenda. Il gancio
è alquanto scomodo perché costringe o a preparare la tenda con i carrelli già attaccati, oppure ad inserire i ganci in una scomoda e faticosa posizione in cima alla scala. Più pratiche sono le clips a molla (fig. 3) le quali però, specialmente su tessuti delicati possono, a volte, presentare l’inconveniente di danneggiare la tenda al più piccolo strappo. Il più pratico sistema resta comunque quello con pulsanti a molla (o bottoni automatici). In questo caso nell’anello ad U del carrello viene inserito un secondo anello cui è fissato l’elemento maschio del bottone. La fettuccia usata per arricciare la tenda ha invece inserito l’elemento femmina. Montaggio e smontaggio di una tenda diventa, in questo caso, cosa da pochi minuti; tutta la meccanica della tenda, inoltre, può essere preparata completamente a terra, cordone compreso. Questo è l’ultimo elemento da montare e si procede come segue;
come montare il cordone: il montaggio del cordone va iniziato all’estremità interna di una delle tende.
Lasciando un margine di una decina di centimetri, si annoda l’estremità del cordone all’anello ad U del carrello più interno della tenda posta dal lato della carrucola singola (fig. 6). Si fa quindi passare il cordone dietro a tutti gli altri carrelli fino a raggiungere la carrucola singola. Il cordone viene fatto girare alla carrucola da dietro in avanti. Mantenendo il carrello interno, al quale era stato legato il cordone, in posizione interna (ci si può aiutare con del nastro adesivo), si stende il cordone avanti ai carrelli sino a raggiungere il carrello interno dell’altra tenda. Mantenendo anche questo in posizione interna, si annoda il cordone al suo anello ad U. Si prosegue quindi a stendere il cordone (sempre esternamente ai carrelli) fino a raggiungere la puleggia esterna della carrucola dall’alto in basso e si fa scendere il cordone fino a circa 40 cm da terra. Si infila il cordone nell’occhiello del contrappeso (fig. 6) senza fare alcun nodo e si risale in alto verso la puleggia interna della carrucola doppia.
Si inserisce il cordone nella carrucola dal basso in alto e, stendendolo dietro ai carrelli, si raggiunge l’altra estremità del cordone. Si annodano le due estremità fra loro (fig. 6) e si taglia via il superfluo. Il meccanismo è pronto a funzionare, basta eliminare i due spezzoni di nastro che bloccano i carrelli interni delle due tende. Se si vuole che la tenda si apra da un solo lato la procedura è uguale, ma la prima estremità del cordone va annodata al carrello esterno (dal lato in cui la tenda si apre), non si devono annodare altri carrelli e la seconda estremità del cordone va annodata alla prima come visto in precedenza. Se la o le tende prevedono la mantovana si procede al suo montaggio dopo aver appeso le tende ed aver collaudato le loro manovre. Il sistema più pratico per fissare la mantovana ad una tavoletta di legno è senza dubbio la fettuccia di Velcro. Uno dei due elementi della fettuccia va incollato sul bordo esterno della tavoletta di legno. L’altro elemento va invece cucito alla fettuccia della mantovana (lato interno) quando questa è già stata arricciata. Anche in questo caso montaggio e smontaggio della mantovana per le pulizie periodiche diventa un lavoro semplice e molto rapido.
I profilati multipli
Consentono soluzioni molto rapide e funzionali. Ne esistono di numerosi tipi, ma possono essere classificati essenzialmente in tre categorie: per mantovana, per rivestimento rigido e a cornice già finita. Ne esistono però anche a binario singolo o a binario triplo (in figura 3 sono rappresentati degli esempi dei tre tipi);
per mantovana: il montaggio degli elementi di manovra è identico a quello descritto in precedenza, varia invece il fissaggio ai supporti e quello della mantovana.
Nella scanalatura superiore anteriore si inseriscono apposite viti con dado a testa esagonale molto larga. Le viti vanno fissate ai supporti a squadra che è necessario usare anche nei montaggi a contatto col soffitto. La comodità di questo montaggio consiste nel fatto che non è necessario prendere misure precise. Si fissano i supporti alla parete, si inseriscono le viti e, prima di stringere i dadi, si sposta l’intera riloga in modo da risultare centrata alla finestra. La mantovana viene fissata con bottoni automatici (o pulsanti a pressione). Gli elementi femmina sono fissati alla fettuccia cucita alla mantovana mentre quelli maschi sono inseriti sciolti nella scanalatura anteriore del profilato;
per rivestimento rigido: sono assai simili ai precedenti, ma presentano la faccia esterna liscia e larga con due graffe. una sopra ed una sotto, estese su tutta la lunghezza. Entro queste graffe si può inserire una striscia di impiallacciatura lucidata. una striscia di formica o una fascia di compensato sottile rivestito di tessuto. Questi vengono appesi mediante supporti a squadra del tipo munito di intagli a coda di rondine. La T superiore serve appunto per questo.
a cornice metallica: non richiedono l’applicazione né di mantovane. né di rivestimenti. La lavorazione del metallo è tale da offrire di per sé un elemento decorativo. Sono generalmente fabbricati in duralluminio naturale oppure color oro. Ne esistono di diverse forme e fogge in modo da poterli adattare a diverse esigenze. Tutti questi profilati richiedono però qualche cura nel montaggio delle loro estremità. Perché possano fare bella mostra di sé. è necessario che « avvolgano » tutta la tenda, si devono quindi piegare alle estremità;
come piegare i profilati: un profilato metallico non può essere piegato cosi come è senza romperlo o deformarlo in modo irreparabile. Infatti le varie modanature del metallo conferiscono al profilato una notevole resistenza. D’altra parte è molto importante garantire un aspetto esterno piacevole senza preoccuparsi troppo dell’interno.
Per poter piegare un profilato è sufficiente. quindi, lasciare integra la fascia esterna ed asportare, nel punto in cui si vuole fare la curva, tutti gli elementi posteriori a questa. Per i profilati a binario doppio ogni curva interessa. col suo sviluppo, un tratto di circa 10 cm di profilato. Si segna quindi sulla faccia superiore del profilato la mezzeria della curva e, a cavallo di questo segno. ne vengono riportati altri due distanti dal primo 5 cm. uno a destra e l’altro a sinistra. Lungo questi segni si tagliano, con un seghetto da metalli, tutti gli elementi (binari, agganci. scanalature) posteriori alla faccia anteriore del profilato senza però intaccare l’integrità di quest’ultimo con la sega. Per agevolare il lavoro evitando errori. praticare due fori con il trapano, come indicato in fig. 8. a stretto contatto della fascia anteriore. Per eliminare completamente il pezzo tagliato si potrà procedere con un seghetto ad arco. con un segaccio a lama sottile per metalli. oppure. con un po’ più di pazienza con il trapano e la lima.
Con la lima sarà comunque necessario smussare le sbavature del taglio. Non resta ora che piegare. Per evitare angoli acuti o crenature. si suggerisce di eseguire la piegatura attorno ad un manico di scopa o ad altro oggetto tondeggiante di diametro adatto. Nel piegare è indispensabile evitare di deformare verso l’alto o verso il basso il profilato che nel punto in cui viene piegato ha una zona di debolezza proprio a causa degli elementi (binari, agganci. scanalature) che sono stati segati via.
Mantovane in legno e metallo
Oltre alle classiche mantovane in tessuto che richiedono, fra l’altro. l’impiego di una montatura rilevante (generalmente il triplo della luce della finestra), si possono usare spesso con effetti decorativi migliori, le mantovane di legno liscio o lavorato e quelle metalliche. Le prime sono costituite da una vera e propria cornice alta una dozzina di centimetri, aperta o chiusa sopra secondo le esigenze. I cassonetti chiusi sopra-si usano per ambienti a soffitti molto alti dove é possibile osservare le tende dall’alto. Si fissano al muro con supporti a squadra e ad essi vanno avvitati 4 binari. La stessa cosa si può dire per quelle metalliche.. Entrambi i tipi di cornice si trovano in commercio sia a metratura. sia già pronti per la messa in opera: non resta che scegliere la soluzione desiderata.