Sono il tipo di tenda più primitivo; se sono sopravvissute al progredire della civiltà e della tecnica è perché il loro aspetto è ancora oggi molto gradevole, ma ancor più perché sono semplici da montare e di facilissima manutenzione; infine, e per una tenda di carattere « estivo » questa è la qualità più importante, perché fanno un’ombra deliziosa e mantengono la casa fresca.
Ce ne sono vari tipi in commercio: di giunco piatto o di giunco a sezione circolare, di giunco al naturale, trattato con vernici di tipo flatting, o di giunco verniciato di verde (questione psicologica, ma è noto che il verde dà una maggiore impressione di fresco). Chi è pigro dà al fornitore le misure esatte della finestra da coprire, paga e attende che l’operazione sia completa. Noi invece ci rivolgiamo al bricoleur, che vuole farsi da solo la tenda di giunco.
La prima cosa da fare è procurarsi il materiale. C’è qualche « perfezionista » disposto a fare il giro di qualche stagno o palude per raccogliere giunchi veri e poi annodarli l’uno all’altro fino ad ottenere un vero e proprio « tessuto » di giunco. Noi non arriviamo a tanto: consigliamo di acquistare il giunco, pur sapendo che il più delle volte non è vero giunco, ma legno opportunamente sagomato a macchina. C’è ancora una scelta: acquistare i singoli pezzi, da legare poi uno all’altro oppure acquistare il rotolo già confezionato, che viene venduto a metratura. Quest’ultima è forse la soluzione che, pur non togliendo nulla al piacere del bricoleur, elimina la parte più tediosa e meccanica dell’operazione.
Acquistata una striscia di giunco della larghezza e della lunghezza volute, occorre montarla (fig. 1). Spiegare il giunco a terra, e procurarsi due astine di legno lunghe quanto la tenda deve essere larga. Saranno fissate alle due estremità, per mezzo di colla o di puntine. In quella che sarà poi la parte superiore della tenda di giunco, occorre fissare due anelli a vite, abbastanza grandi da lasciar passare due cordini senza strozzarli. Occorre a questo punto montare il sistema di funi per aprire e chiudere la tenda.
Sul retro della parte alta, in corrispondenza dell’anello che sta a destra per chi guarda la tenda poggiata a terra, bisogna fissare il capo di una funicella la cui lunghezza è data da sei volte la lunghezza della tenda e una volta la distanza fra i due anelli fissati nella parte superiore. Il percorso della funicella (fig. 2) sarà dal punto di fissaggio (che, detto per inciso, può essere ottenuto con una vitina ad anello, oppur, con un nodo attorno a un chiodo) fino alla base della tenda; passerà poi davanti, e risalirà fino all’anello di destra, in cui entrerà servendosene come di un perno, prima di proseguire verso l’anello di sinistra, e poi attraverso quello fino allo spazio esterno alla sinistra della tenda. Qui si lascerà funicella per una lunghezza pari a due volte l’altezza della tenda, quindi si farà ripassare la funicella nell’anello di sinistra. Ma, anziché farla proseguire sulle tracce della tornata precedente, vale a dire verso l’anello di destra, sarà portata in verticale, sul davanti della tenda, fino alla base della stessa. Da qui risalirà sul retro della tenda, fino a raggiungere il retro della bocchetta in alto, a cui l’estremità della funicella sarà fissata. Il risultato di questo impianto è tale che, una volta appesa alla finestra o alla porta, la tenda di giunco si aprirà tirando quella parte di funicella che sta alla sinistra della tenda: per la tensione il giro di fune che unisce i due anelli superiori ai due punti di fissaggio della fune si stringerà e la parte inferiore della tenda sarà portata a salire, cosa che farà arrotolandosi su se stessa. Quando si vorrà chiudere la tenda, sarà invece sufficiente lasciare andare la fune laterale, e il giro di fune si allenterà lasciando cadere la tenda, la quale si srotola.
Completato questo montaggio, che a parole è molto complicato, ma nella realtà assai semplice, si deve appendere la tenda alla finestra. Si può ricorrere al metodo più sbrigativo, che consiste nell’inchiodare l’asticella superiore alla traversa della porta o della finestra; facendo così, tuttavia, occorre stare attenti a non bloccare i movimenti delle corde. Oppure si possono fissare, nella parte superiore di quella stessa asticella, un paio di anelli in corrispondenza di due viti o due chiodi fissati alla traversa della finestra. Questo secondo metodo, che richiede qualche minuto supplementare di lavoro, ha il grande vantaggio di consentire lo smontaggio rapido della tenda di giunco al termine dell’estate, quando cessa di esistere la sua funzione principale, che è quella di trattenere i raggi del sole. È anche opportuno, dopo avere fissato la tenda di giunco, inserire nella parete alla sinistra della tenda, cioè dove penzola la funicella, un chiodo o un gancio a cui possa essere fissata la funicella stessa. Si tratta di un particolare piccolo, ma essenziale, in quanto se non è annodata a qualcosa quando è in tensione, la corda cede e la tenda si chiude.
Manutenzione
Un’avvertenza, per quanto riguarda il funzionamento della tenda: soprattutto quando è nuova, ed è ancora un po’ rigida, non sempre, tirando la fune laterale, il fondo della tenda si arrotola come dovrebbe, e tende invece a raggrinzarsi con forma ondosa. Occorre quindi « avviare » il movimento esatto servendosi della mano libera. Anche in seguito, comunque, questa tenda dovrà essere trattata con i guanti di velluto: nessuno strappo violento, cioè, ma movimenti dolci e tranquilli.
La manutenzione è molto semplice. Basta tenerla pulita, verniciarla prima di montarla se l’uso in esterni dell’anno precedente l’ha rovinata, sostituire la funicella che fosse troppo consumata (soprattutto in corrispondenza degli anelli superiori, dove c’è un notevole attrito). Può accadere, dopo qualche anno di uso, che il filo con cui le striscioline di giunco sono collegate una all’altra si rompa. L’esperienza insegna che quando ciò avviene è indice di vecchiaia, e cioè di una prossima morte della tenda sottoposta a sole e pioggia. In tal caso, qui è nuovamente l’esperienza a farci da maestra, una riparazione sarebbe tempo sprecato, perché altri fili si romperebbero quasi subito, e poi il giunco stesso potrebbe cedere. Conviene quindi, in casi del genere, sostituire completamente il giunco. Qualora invece la rottura del filo sia dovuta a motivi diversi dalla vecchiaia (un incidente, uno strappo troppo violento) si potrà effettuare la riparazione servendosi di filo forte (e se possibile passato in olio o in flatting) che sarà poi annodato due listelli sopra la parte accidentata e due listelli sotto, e cucito secondo lo schema degli altri fili.