In idraulica, l’assemblaggio delle tubature in rame si effettua comunemente mediante raccordi da saldare, facili da realizzare se si è in grado di maneggiare una lampada per saldare o semplicemente una pistola termica.
Per assemblare le tubature in rame, si può ricorrere a raccordi a vite o da saldare. I primi si posano e si smontano facilmente con una chiave; d’altro canto, sono nettamente più costosi dei raccordi da saldare. che sono però la migliore soluzione quando si vuole realizzare un’installazione. Esistono numerosi tipi di raccordi, in tutti i diametri comuni dei tubi in rame. Potete trovarne in commercio di diversi tipi: diritti, a gomito, a 90°, a 45°, a S, a T e speciali. I tubi in commercio sono, per gli impianti di uso domestico, di tre dimensioni: 15 mm (1/2 pollice), 22 mm (3/4 di pollice) e 28 mm (1 pollice). Risulta essere possibile trovare in commercio tutti questi elementi con riduttore, che permette di assemblare tubi di diversi diametri. Infine per chiudere una tubatura interrotta, si salderà un tappo.
Quando si realizza completamente un impianto idraulico per sanitari, è preferibile utilizzare un cannello per effettuare le brasature forti sul rame (brasatura a decapante incorporato). D’altro canto per le piccole modifiche e le riparazioni, è sufficiente una brasatura dolce: bisogna avere a disposizione uno strumento che permetta di ottenere un calore da 200 a 300 gradi, come la lampada per saldare e la pistola termica, a condizione di dotarla di un ugello apposito.
Preparazione
Per assemblare i raccordi sui tubi ed effettuare delle brasature dolci (saldature per capillarità) conviene prima preparare i pezzi.
Scegliete prima il raccordo più adatto: non dimenticate che le tubature d’acqua devono effettuare il tragitto più semplice, che comporta meno raccordi possibile. Verificate che il tubo si adatti perfettamente al raccordo (l’assemblaggio consiste nel riempire l’interstizio di metallo fuso). Cominciate sgrassando e decapando le parti da assemblare con dell’abrasivo per metalli (tela smeriglio, lana d’acciaio). Piegatelo a cilindro, per passare l’interno del tubo
Con la fiamma
Per un lavoro di questo tipo, potrete utilizzare una lampada per saldare dotata di una cartuccia di gas. Bisogna montare l’ugello speciale per idraulica (brasatura in stagno). Applicate la pasta decapante sulle parti da saldare: serve innanzitutto ad evitare l’ossidazione del metallo durante il riscaldamento (forma una pellicola sottile sul pezzo. impedendo che la fiamma giunga a contatto diretto con il metallo). Il fluido contiene un decapante incorporato, che mette il metallo a nudo e assicura una buona aderenza. Si applica dunque il fluido all’interno del raccordo e su tutta la parte del tubo che rientra nel raccordo. Introducete il tubo nel raccordo e girate quest’ultimo per ripartire bene la pasta decapante; verificate che la posizione sia quella corretta. Riscaldate con una lampada per saldare dardo della fiamma deve essere in contatto con il metallo). Bisogna riscaldare in modo omogeneo, attorno al raccordo. Quando il metallo è ad una buona temperatura, togliete la fiamma ed avvicinate il filo di stagno all’entrata del raccordo. Lo stagno deve fondere a contatto col metallo caldo e penetrare nell’interstizio. Il metallo d’apporto scorre, quando riempie totalmente lo spazio tra i due pezzi. Se il metallo non è abbastanza caldo, lo stagno non fonde o riempie solo parzialmente l’interstizio. Per evitarlo, fate un test precedente avvicinando il filo di stagno al rame (ma non al giunto): deve fondere istantaneamente.
Con la pistola
Si può anche eseguire una brasatura dolce per capillarità mediante una pistola termica (che viene utilizzata anche per il decapaggio delle pitture). Infatti, questo attrezzo è capace di riscaldare il metallo al di sopra dei 250 gradi, cioè sufficientemente per portare alla fusione immediata del filo di stagno. Bisogna montare sulla pistola un dispositivo speciale per brasare i tubi, che riflette l’aria calda, permettendo di ottenere un getto d’aria omogeneo anche se non si può girare l’attrezzo attorno al tubo, quando questo è fissato contro ad un muro. Le operazioni da effettuare sono le stesse che con la lampada per saldare: anche in questo caso, non si riscalda direttamente il metallo d’apporto, ma lo si mette a contatto con il metallo precedentemente riscaldato, dopo avere effettuato un test della temperatura. Se non avete mai praticato questo tipo di brasatura, è consigliabile fare prima una prova su uno scarto di tubo di rame prima di intervenire direttamente sull’impianto.
PER SALDARE BENE – REGOLE DI BASE
Ricapitoliamo brevemente i punti essenziali per aiutarvi a realizzare la saldatura.
-Cominciate decapando bene i pezzi affinché il metallo di apporto aderisca alla superficie.
-Per una brasatura forte, in argento o rame, ricoprite i pezzi al livello del giunto di fluido antiossidante.
-Assemblate i pezzi, in modo che aderiscano prima di saldare, affinché il metallo d’apporto penetri bene tra di essi capillarmente.
-Riscaldate i pezzi affinché il metallo d’apporto fonda su tutta la superficie.
QUALE DIAMETRO?
Per l’alimentazione di un solo rubinetto, un tubo di diametro piccolo (15 mm) è sufficiente. D’altro canto, se dovete effettuare l’impianto idraulico di un bagno, bisogna adottare un diametro leggermente superiore, da 22 o 28 mm per essere sicuri che la portata sia sufficiente.