I tipi di cerniera più comuni sono raffigurati nella figura 1, ai dettagli dall’8 al 13. I dettagli 8 e 9 riportano le cerniere che godono senz’altro della maggior diffusione, cioè la cerniera fissa e la cerniera spinata. Funzionano allo stesso modo: la differenza consiste nel fatto che nel secondo tipo è possibile estrarre la spina per maggiore facilità di lubrificazione o per togliere l’anta o il coperchio fissato dalla stessa cerniera. Nel primo tipo, invece, è necessario svitare le viti di fissaggio.
Al dettaglio 10 è indicata la cerniera cosiddetta « sfilabile », un formato ridotto di quella abitualmente usato per persiane e pesanti porte esterne. Basta sollevare l’anta collegata alla piastrina T (corrispondente alla parte superiore del perno di cerniera), ed è possibile sfilare l’anta stessa. Lo svantaggio di questa cerniera è che resta ben visibile. È l’ideale, tuttavia, per le porte di certi vecchi armadi pesanti. In 11 la cosiddetta « cerniera continua », detta anche « cerniera da piano ». Serve per grossi coperchi, è reperibile in qualsiasi negozio di ferramenta, si può tagliare dove si vuole. Per questa e per le altre cerniere la lubrificazione deve avvenire ai punti U. In 12 e 13, infine, presentiamo i due tipi di cerniere con cui si possono fissare ripiani di mobili: una di tipo rigido e una a compasso. Il disegno è didascalico; non ci sono particolari problemi per fissarle, salvo l’incavo per il binario di scorrimento V nel dettaglio 12.
Montare una cerniera
Scelta la cerniera del tipo più adatto alla porta o all’anta da fissare, appoggiarla al punto in cui si intende applicarla, e segnare con una matita il contorno preciso (dettaglio 14). All’interno di questo contorno, poi, praticare un incavo servendosi di uno scalpello, e praticando dei solchi esterni come indicato al dettaglio 15. Si tratta quindi di eliminare uno strato di legno, entro quei solchi, spesso quanto è spessa la piastrina della cerniera. Muovere lo scalpello con regolarità, producendo trucioli sottili. Provare di continuo a collocare la cerniera nella sede, fino a quando si adatta « a filo ». Non resta (dettaglio 17) che praticare, in corrispondenza dei fori di passaggio delle viti, dei piccoli fori d’avviamento, e poi avvitare saldamente. Sollevare la porta, metterla in posizione, segnare sulla struttura del mobile il contorno della piastrina e ripetere le stesse operazioni.
Spaccatura alla cerniera
Può accadere che lo sforzo cui una cerniera sottopone il legno possa tradursi In una spaccatura di quest’ultimo; con ogni probabilità questa si verificherà nel punto di maggiore debolezza, cioè sulla linea immaginaria che passa attraverso le viti della cerniera. Per effettuare la riparazione occorre anzitutto svitare la cerniera, poi allargare leggermente lo spacco servendosi di un coltello, come indicato al dettaglio 1 della fig. 2, e con lo stesso coltello pulire la fessura eliminando l’eventuale polvere o sporcizia. Poi (dettaglio 2) inserire la colla nella fessura, e stringere fra due morsetti (dettaglio 3). Mentre si attende che la colla faccia presa, occorre turare i buchi delle viti che precedentemente trattenevano la cerniera. Si può farlo con l’uso di tassellini di legno della stessa misura, ricoperti di colla, che si inseriranno per tutta la lunghezza del foro. Quando la spaccatura sarà saldata, anche i tassellini saranno fermamente incollati. Con un seghetto, come è indicato al dettaglio 4, occorre eliminare la parte dei tasselli che non è interamente penetrata nei fori. Quando anche questa operazione è completata, si ha in pratica una parte di legno nuova e fortissima. Per fissare nuovamente la cerniera basta praticare fori d’avviamento, con trapano o succhiello, in corrispondenza dei fori della cerniera, quindi avvitare. Il risultato ottenuto (dettaglio 5) sarà molto più resistente di quanto possa sembrare.
Un altro piccolo incidente di cui può essere protagonista la cerniera è il cedimento del legno o delle viti, che mette la porta fuori sesto rispetto alla struttura del mobile. Può essere sufficiente una riparazione di fortuna, in cui ci si potrà valere di un semplice cartoncino, il cui spessore sarà determinato dallo spostamento che si vuole imprimere all’asse della porta. Tagliare il cartoncino (dettaglio 6) nelle stesse dimensioni della piastrina della cerniera. Quindi fissarlo sotto la cerniera stessa con tre chiodi che saranno, uno a uno, sostituiti con le viti originali (o con viti nuove, se quelle si dimostreranno consumate).
Non ci stancheremo mai di sottolineare quanto sia importante, tanto nel montaggio delle serrature quanto in quello delle cerniere, lavorare con la massima precisione, sia in fase di allestimento della sede, sia durante il fissaggio. Un errore minimo, anche di un solo millimetro, può impedire la corretta chiusura della serratura, o alterare considerevolmente la dinamica operativa del battente appeso alla cerniera. Taluni esperti del mestiere consigliano, per evitare problemi di questo genere, l’uso di un calibro per le misurazioni più importanti. Noi siamo tuttavia dell’avviso che a questi « tecnicismi » estremi non sia il caso di ricorrere. Basta un buon metro e una matita, nonché calma e precisione nella fase di misurazione.