Se non c’è proprio niente da fare con la vecchia finitura, conviene eliminarla del tutto e sostituirla. Non è difficile, anche se si tratta di un lavoro piuttosto sporco, che richiede una certa quantità di spazio e che dovrebbe essere fatto all’aperto per evitare gli effetti dannosi delle esalazioni delle sostanze con cui si lavora. Qualsiasi mobile, comunque, può essere completamente «verniciato » in un pomeriggio di energico lavoro, anche se col passare degli anni ha accumulato cinque, sei, sette o anche otto strati di diverse finiture. Non sempre è la qualità mediocre di una finitura a indurre a questo estremo rimedio: talora è una riparazione che ha talmente toccato il mobile da rendere necessaria un’operazione su larga base. La procedura, comunque, non cambia. Esistono in commercio numerose sostanze per eliminare vernici e finiture di ogni genere dai mobili, note come sverniciatori. Sono quasi tutte lavabili e possono perciò essere eliminate, dopo la loro azione di sverniciatura, con una buona innaffiata di acqua (anche per questa operazione sarebbe opportuno essere all’aperto e in prossimità di un tombino). Comunque, se si è costretti a lavorare in ambiente chiuso, fare bene attenzione a scegliere uno sverniciatore che non dia origine a gas velenosi. Un’altra avvertenza, importantissima: affrontare questo lavoro con un paio di guanti di gomma. Alcune sostanze, infatti, possono provocare gravi ustioni. Se bruciano la pelle, si può star certi che bruciano anche i tessuti, per cui è consigliabile usare panni e scarpe vecchi, già avvezzi a un severo trattamento.
Gli attrezzi necessari non sono altro che un paio di vecchi pennelli (uno largo e uno piccolo), alcuni barattoli vuoti, una spatola metallica, una spazzola di ferro, vecchi stracci e un vecchio spazzolino da denti (per raggiungere anche i punti « irraggiungibili »). Diversi tipi di finitura richiedono un diverso tipo di sverniciatore per il lavaggio. Mentre quelli abitualmente in commercio (reperibili in qualsiasi colorificio) sono più che adatti a mobili trattati con stoppino, alla nitrocellulosa o con lacca, ci sono alcuni « trucchi del mestiere che val la pena di ricordare. Il solvente della finitura allo stoppino è, si ricorderà, l’alcool a 95°. Certi tipi di lacca reagiscono all’acquaragia, per cui questa può essere usata come sverniciatore.
Il meglio degli sverniciatori, in grado di eliminare in 5-10 minuti qualsiasi genere di finitura, è tuttavia una soluzione a base di soda caustica. Il suo unico difetto è di scurire leggermente il legno, che però può essere riportato al colore originale con una semplice e rapida applicazione di candeggina. Il suo pericolo consiste nel fatto che, come dice il nome, è « caustica », cioè brucia. Indichiamo qui, tuttavia, come preparare una soluzione di soda caustica. Versare acqua in un contenitore smaltato o comunque metallico (mai d’alluminio: la reazione della soda produce un gas molto velenoso), e aggiungere i cristalli di soda. Bolliranno, e l’acqua si scalderà. Nessun timore. Ma evitare nel modo più assoluto di versare nel recipiente i cristalli, e su questi l’acqua. La reazione sarebbe una serie di schizzi caustici molto pericolosi. E tenere a portata di mano una bottiglia d’aceto: in miscela con l’acqua è l’unico in grado di arrestare l’azione della soda caustica.
La soda caustica deve essere sparsa sul mobile da sverniciare con uno straccio o con un vecchio pennello. Si tratta, in pratica, della stessa procedura richiesta da qualsiasi tipo di verniciatore. Dopo una prima pennellata attendere qualche minuto, e darne una seconda. Quindi, come indica la fig. 1, fregare bene con una spazzola di ferro, con un raschietto (o una spatola) o semplicemente con paglietta di ferro molto fine, aiutandosi se necessario con un getto di acqua. Qualora non si ottenesse il risultato voluto, ripetere l’operazione. Per il trattamento a soda caustica, dopo lo sciacquo con acqua, spalmare una miscela di acqua e aceto per arrestare la reazione caustica, poi pulire nuovamente con acqua. Quando iI mobile è asciutto passare una levigatrice (fig. 2) per eliminare completamente i residui di finitura, quindi pulire la polvere sollevata con acquaragia.
II mobile a questo punto è praticamente pronto ad essere rifinito.
Gli sverniciatori ad acqua, ovviamente, non vanno usati che con mobili di legno massiccio: le impiallacciature, infatti, si staccherebbero. Per questi si rende infatti necessario il trattamento « in superficie », con l’uso di sverniciatore di un tipo (facilmente reperibile in un comune colorificio), che non abbia bisogno di un abbondante lavaggio, ma che richieda soltanto una passata di spugna leggermente bagnata.