I lavori in muratura realizzabili da un dilettante riguardano generalmente modifiche o adattamenti di costruzioni preesistenti e non devono nel modo più assoluto riguardare le strutture portanti di un’abitazione; i lavori che coinvolgono queste strutture, infatti, richiedono tecniche complesse e attrezzature specifiche. È bene quindi affidarne l’esecuzione a muratori specializzati, mentre il dilettante opererà soprattutto sui muri non portanti all’interno dell’abitazione. Per quanto riguarda i lavori all’esterno, questi potranno riguardare, oltre ai semplici muriccioli divisori, anche le piccole opere di sostegno.
Le fondamenta
È necessario distinguere subito due casi fondamentali: muri interni e muri esterni.
Nel caso dei primi la fondazione del muro verrà a posare su altre strutture murarie e precisamente sul pavimento. Nel caso di abitazione di recente costruzione il pavimento è costituito infatti da calcestruzzo e laterizi su cui è posato il rivestimento. In questo caso non è necessario scavare in profondità, ma far posare e legare il primo corso del muro direttamente sulla struttura muraria che sopporta il pavimento.
Nella figura precedente potete notare la sezione di un pavimento dalla struttura complessa. Sopra la soletta A infatti, sono stesi uno strato di sabbia F, del cartone catramato E, del materiale isolante acustico D, la caldana C e infine le mattonelle B. Quindi per elevare su un pavimento un muro procedete come segue:
segnate per prima cosa con una matita grassa la traccia che dovrà seguire il muro (asse del muro) e da un lato e dall’altro di questa tracciatene altre due. La distanza di queste linee dall’asse del muro dovrà essere pari alla metà dello spessore di questo più 4-5 centimetri. La traccia dovrà comunque tener conto, nel limite del possibile, delle giunture delle mattonelle riducendo in questo modo sprechi e lavori supplementari; staccate le mattonelle (o altro rivestimento) compreso fra le due righe esterne lavorando con uno scalpello. Per far questo, probabilmente, sarà necessario spezzare intenzionalmente la prima mattonella, ma cercate di staccare, senza rompere, le successive agendo con lo scalpello da sotto e facendo leva.
Se le mattonelle sono disposte in modo da costituire un disegno come in figura, sarà necessario debordare dalla traccia segnata in precedenza: ricostruite poi al termine dei lavori, in fase di finitura, le parti mancanti del pavimento tagliando le mattonelle su misura come in figura;
usate il disco abrasivo L fissato al trapano per avere un taglio netto e pulito;
incidete, in alternativa, con lo scalpello N e spezzate come in O, premendo con i palmi della mani;
picchiate con il martello o con un mazzuolo per rompere in frammenti la caldana nella zona scoperta; potete aiutarvi anche con lo scalpello; tagliate e asportate l’isolante acustico e il cartone catramato (se presente);
togliete infine via la sabbia e la sede della fondazione è così pronta;
controllate con la bolla che il fondo dello scavo così ricavato sia orizzontale, in caso contrario si otterrà il livellamento con la base;
preparate un impasto di cemento (1 parte) e sabbia (3 parti) con il quale si realizzerà la base; bagnate la sede del pavimento e quindi versatevi sopra la malta pastosa realizzando uno strato spesso 4-5 cm, la cui superficie dovrà risultare orizzontale;
aggiustatelo con la cazzuola e usandone il taglio intasatelo per bene eliminando le bolle d’aria; pestate poi di piatto con la cazzuola la superficie della malta fino a fare affiorare un po’ d’acqua: posate sulla malta una tavoletta di legno e su questa la bolla controllando il livellamento; attendete 48 ore prima di iniziare la costruzione del muro.
Nel caso di muri da realizzare all’esterno la fondazione va scavata nella terra: infatti il muro per poter svolgere la sua funzione in modo stabile e quindi sicuro è necessario che posi su basi solide e che si eriga perfettamente verticale. Trattandosi anche in questo caso di piccole opere alla portata del dilettante, lo scavo non sarà necessariamente molto profondo. Nel caso di un muro a tre teste, ad esempio, largo 25-27 cm lo scavo della trincea di fondazione dovrà essere profondo circa 40 cm e largo altrettanto. La base su cui costruire il muro verrà realizzata con la stessa tecnica del muro da innalzare su un pavimento usando calcestruzzo (1 parte di cemento e 3 di sabbia e ghiaia) nel quale potrete inserire delle piccole pietre «sane» (ossia compatte) riducendo così in piena sicurezza l’uso del calcestruzzo. La superficie superiore della fondazione dovrà essere lisciata, livellata e lasciata 5-10 cm più bassa del terreno circostante per proteggere dal gelo il punto di unione del muro con la fondazione. È inutile riempire l’intero scavo di cemento dato che solo una parte di questo materiale svolge poi un ruolo attivo di sostegno. Anche in questo caso il muro verrà eretto dopo che la fondazione avrà preso consistenza.
preparate quindi la fossa A più larga del muro; inseritevi l’armatura fatta con le tavole B e C; eseguite il getto di calcestruzzo D;
realizzate il muro e infine interrate: attendete un paio di giorni in più piuttosto che compromettere tutto il lavoro specialmente se il muro è alto più di I metro;
colmate di terra la trincea quando il muro sarà completo, sormontando come indicato in figura il punto di giunzione esistente fra fondamenta e muro.
L’elevazione del muro
Preparata così la fondazione si tratta di elevare il muro. Se questo si collega ad altre strutture murarie, è indispensabile predisporre un efficace «legamento» che viene fatto per prima cosa denudando dell’intonaco il muro al quale si collega la nuova costruzione. Per una maggiore robustezza, a intervalli regolari, si provvederà all’inserimento di chiavarde metalliche.
Preparate prima di iniziare il lavoro i mattoni (consigliati per la facilità d’uso); questi dovranno essere bagnati ben bene immergendoli in una tinozza d’acqua;
predisponete quindi una funicella di guida tesa fra due listelli per garantire la costruzione rettilinea;
preparate il legante, ossia la malta che potrà essere costruita da 1 parte di calce grassa e 4 di sabbia per muri interni, oppure 1 parte e mezzo di cemento e 4 parti e mezzo di sabbia per muri esterni o esposti all’umidità;
se volete, infine, lasciare la costruzione senza rivestimento di intonaco, la malta dovrà essere più grassa e costituita da 1 parte di cemento e 1 parte di sabbia fine.
Quando l’impasto sarà pastoso e di colore omogeneo potete iniziare il lavoro:
distribuite, per prima cosa, sulla fondazione uno strato di malta che dovrà risultare largo poco meno dello spessore del muro e spesso circa un centimetro e mezzo. La malta, e questo vale anche per il prosieguo del lavoro, va posata con decisione usando la cazzuola, ma non va stesa, lisciata o pressata; questo, infatti, ne ridurrebbe le capacità leganti;
iniziate ora la posa dei mattoni: l’esempio riportato in figura si riferisce a un muro a due teste K generalmente usato come elemento portante, ma il lavoro seguirà le stesse regole generali anche con muri dalla struttura diversa;
legate i mattoni fra loro con malta J non solo fra un corso e quello sovrastante, ma anche fra un mattone e l’altro dello stesso corso; realizzate il primo legame distribuendo uno strato di malta sul corso o sulle fondamenta sottostanti;
realizzate il secondo, invece, spalmando mattone per mattone, un po’ di malta sul lato che verrà a trovarsi in corrispondenza del mattone contiguo;
prendete quindi il primo mattone e, tenendolo dì costa, distribuite un po’ di malta J sul lato lungo;
ponete in opera evitando che la malta cada via con un movimento rapido e deciso;
pressate il mattone lungo il muro di spalla e sulla malta sottostante, usando il manico della cazzuola; la malta dovrà sprizzar fuori da sotto il mattone e lo spessore di quest’ultima dovrà essere di circa un centimetro;
preparate un secondo mattone e ponetelo adiacente al primo usando la stessa tecnica per intasarlo bene;
controllate, fin dall’inizio, l’allineamento con la funicella di fede, spostandola in su a mano a mano che il muro cresce.
Procedete così lungo tutto il primo corso. Si faccia attenzione che allontanandosi dal muro di spalla è sempre più facile commettere errori sia per quanto riguarda l’allineamento dei mattoni e la verticalità del muro sia nei confronti della «quota» fra mattone e mattone; aggiustate dove possibile usando il manico della cazzuola, ma non esitate a levar via un mattone per aggiungere o togliere malta, se non si è ottenuto l’allineamento desiderato.
Completato il primo corso passate a preparare la sede del secondo:
disponete quindi uno strato di malta sul primo corso usando la stessa tecnica vista in precedenza;
stendete questo strato se il muro è alquanto lungo, a mano a mano che il lavoro procede, evitando così che la malta abbia a seccarsi in superficie perdendo parte delle sue doti leganti. La posizione dei mattoni di questo corso rispetto a quello sottostante deve essere tale da garantire un buon legame;
se volete ottenere questo risultato tagliate il primo mattone a metà nel senso longitudinale e sistematelo contro il muro di spalla dopo averlo spalmato di malta come visto in precedenza. Tutti i mattoni del secondo corso risulteranno così sfalsati di mezzo mattone rispetto a quelli del primo;
togliete con la cazzuola la malta eccedente che sprizza dai mattoni;
verificate assiduamente a mano a mano che il muro cresce l’allineamento e l’orizzontabilità dei corsi con la funicella di fede e controllate la verticalità con il filo a piombo.
Nei dettagli 1 e 2 l’alternarsi dei corsi successivi con l’azione legante.